Gli
Echinidi dei litorali veneziani
L'
immagine illustra le quattro specie di echinidi da noi finora rinvenute: tre
sono irregolari, e rappresentano specie presenti nell' ambiente naturale
delle coste venete; la quarta appartiene ai regolari, e si rinviene qui
grazie alla presenza dei substrati rocciosi artificiali costituiti dalle
dighe foranee delle bocche di porto e dai pennelli di protezione degli
arenili.
Per quanto
attiene alla sistematica occorre precisare che gli echinidi (Echinoidea)
costituiscono una classe del tipo degli echinodermi, che annovera altresì
stelle di mare, ofiure, crinoidi, oloturie. La classe degli echinidi
comprende le specie che vanno comunemente sotto il nome di ricci di mare,
anche se normalmente questo nome designa i soli ricci di scoglio, mentre
altre interessanti specie che vivono su (od in) substrati teneri sono meno
note; le due sottosclassi degli echinidi regolari (Regularia) ed irregolari
(Irregularia) riprendono con buona approssimazione questa distinzione,
basandola però su criteri diversi e chiaramente dettati dalla morfologia
degli animali. Come gli altri echinodermi, infatti, anche gli echinidi
presentano ben evidente una suddivisione radiale del corpo in cinque parti
simili l' una all' a ltra; nel caso della sottoclasse Regularia, però, tale
suddivisione si manifesta nella completa simmetria radiale, per cui il corpo
risulta composto da cinque parti pressoché identiche. Nella sottoclasse
Irregularia, invece, le cinque parti, pur riconoscibili, risultano diverse
tra loro e tali da lasciare complessivamente una simmetria bilaterale. Si è
preferito scrivere "lasciare" piuttosto che "conferire" in quanto l' analisi
degli organi interni permette di riconoscere una fondamentale simmetria
bilaterale in tutti gli echinodermi, mascherata solo in seguito (in senso
evolutivo) e solo parzialmente dall' organizzazione radiale penta -partita.
Dettagli
sulla morfologia di echinidi regolari ed irregolari
Schizaster
canaliferus
lunghezza:
61 mm - Lido di Venezia
È una
grossa specie, molto caratteristica per le aree ambulacrali incavate ed
evidenti. Esse sono circondate da una linea spezzata liscia, che ne tocca le
estremità, ed è tipica del genere Schizaster.
Lo
scheletro, marroncino tenue, è molto fragile, ma talvolta si trova
spiaggiato integro.
Echinocardium cordatum
lunghezza:
42 mm; Lido di Venezia
È una
specie piuttosto comune, non facile da reperire spiaggiata solo a causa
della sua fragilità.
Lo
scheletro è bianco; le aree ambulacrali non sono molto evidenti: si
riconoscono con più facilità le quattro laterali poiché sono delimitate da
doppie file di pori molto marcati.
Paracentrotus lividus
Diametro:
53 mm, altezza: 27,5 mm - Lido di Venezia
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Si
tratta di una specie molto comune, facilmente reperibile fra gli scogli,
anche a piccola profondità, o spiaggiata, grazie alla robustezza del
dermascheletro. Gli aculei sono di colore rosso marrone molto scuro,
mentre, una volta eliminati, il riccio si presenta di colore verde anche
intenso.
Tra i
nostri litorali è l' unica specie di echinidi regolari finora da noi
reperita, e ciò sicuramente a causa dell' ambiente tipico di questi
animali, cioè la costa rocciosa, che da noi esiste solo in tratti e in
fasce di profondità limitati in quanto del tutto artificiale.
Le
diverse specie, invece numerose su altre coste, come la vicina Istria,
si distinguono, fra gli altri caratteri, per la disposizione e la forma
dei pori sulle piastre ambulacrali. L' immagine a fianco illustra tale
disposizione inParacentrotus lividus.
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Echinocyamus pusillus
esemplare
di destra: lunghezza 4,7 mm - Pellestrina (Venezia)
Si tratta
di un piccolissimo echinide che solo ad un buon ingrandimento rivela la sua
delicata scultura; è rotondo o poco allungato e depresso; le aree
ambulacrali sono evidenziate solo dai fori dei pedicelli e sfumano verso il
bordo in ondulazioni dello scheletro. L' apertura orale è al centro del lato
ventrale e seguita appena posteriormente dall' apertura anale. Il colore è
bianco o rosa. Lo si può trovare spiaggiato osservando con attenzione fra i
resti delle praterie di Zostera gettati a riva.